Sono passati quarant’anni dall’assassinio mafioso di Peppino Impastato, poeta, giornalista, attivista comunista. Troppo scomode le sue denunce, troppo forte il suo grido di ribellione! Volevano eliminare il simbolo, la voglia di cambiamento, l’esempio della rottura, l’idea dell’impegno politico dal basso e contro la mafia.
Sono passati tanti anni, la mafia ancora esiste e ancora uccide, la politica è sempre più distante dai bisogni reali delle persone; vogliamo credere però che, anche grazie all’esempio di Peppino, qualcosa sia cambiato nelle nostre coscienze e si possa e debba fare ancora tanto. Sarà un compito arduo quello che ci aspetta ma come Peppino vogliamo gridare ancora più forte che “la mafia è una montagna di merda”, vogliamo gridare il nostro no a tutte le mafie, no alle prevaricazioni e alle ingiustizie, vogliamo che le sue idee continuino a camminare sulle nostre gambe, vogliamo rieducarci a quella bellezza in cui Peppino credeva “perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Noi, come lui, crediamo che il cambiamento possa essere realizzato con l’impegno politico dal basso e che la mafia debba essere combattuta nelle scuole, nei negozi, nelle piazze e in tutti i luoghi dove essa è radicata.
Vogliamo ricordarlo Peppino e lo faremo il prossimo 9 maggio alle ore 18.00 presso la Casa del Popolo di Piazza Mazzini; lo faremo parlando di lui, di quel coraggioso combattente della provincia siciliana, che lottava contro la mafia e praticava il cambiamento da una piccola radio libera a Cinisi.
Lo faremo seguendo il suo esempio, istituendo un osservatorio ambientale, strumento territoriale di inchiesta, monitoraggio, denuncia e proposta; e lo faremo aprendo la nostra casa politica, che dal prossimo 9 maggio sarà anche uno spazio per attività di carattere sociale, culturale e ricreativo, luogo di aggregazione, di confronto, di condivisione e solidarietà.
Nel giro di qualche settimana avvieremo una serie di attività sociali gratuite e di mutualismo: lo sportello di ascolto, il doposcuola popolare, lo sportello legale, la scuola di lingua italiana per migranti e i laboratori artistici; con cadenza periodica si svolgerà il mercato contadino che, realizzando la vendita diretta tra il contadino produttore e l’acquirente, sarà il luogo per sperimentare modelli di sviluppo alternativi, capaci di mettere al centro i principi di equità, solidarietà e sostenibilità.
Lanciamo un appello a chiunque si riconosca nel nostro progetto, che voglia collaborarvi fattivamente o dedicare anche solo un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze alla realizzazione di queste attività; potrà comunicare la propria disponibilità contattandoci ai numeri 389.2323017 (Gianmario) e 366.1337213 (Domenico) o sulla nostra pagina facebook.
Per noi è solo l’inizio di un cammino durante il quale sperimentare le potenzialità di un nuovo agire politico, affrontando con coraggio le terribili contraddizioni della realtà, un percorso che porterà la Casa del Popolo a diventare punto di riferimento per quanti ancora credono in una città diversa, in una Calabria diversa, in un altro mondo possibile.