Sembra assurdo dire che oggi 18 marzo sia nato Potere al Popolo e non il 18 novembre, data in cui ci si incontrò per autoconvocazione su spinta dei ragazzi dell’ Ex Opg.
Sembra assurdo pensare che Potere al Popolo non sia nato a Dicembre, quando per la prima volta è apparso il logo che tutti noi conosciamo.
Sembra paradossale immaginare (ma solo per i militanti lo è stato) che la campagna elettorale trascorsa per parlare del proprio programma tanto quanto far conoscere il simbolo non è stato altro che la gestazione di un processo e non la sua maturazione e attuazione.
Eppure Potere al Popolo è nato oggi, davanti a quasi 1400 persone che hanno riempito qualunque spazio del Teatro Italia.
È nato dopo che è stata realizzata la prima fase di empatia, interconnessione tra le persone, unite non da sigle o loghi ma dal loro riconoscersi nelle ingiustizie da superare e battaglie da realizzare.
È nato attraverso i 50 interventi che hanno scandito 5 ore di assemblea e che hanno raccolto la voce di almeno un rappresentante per regione.
È nato nel momento in cui sono state poste in essere richieste chiare e nette per la costituzione del soggetto politico, perché è di questo che parliamo.
Ma cosa dobbiamo fare per evitare che lo spirito generoso e genuino non venga invece ammorbato per l’ennesima volta da mire egoistiche? Da giochi di potere di chi non è stanco d’essere bulimico di forze nuove? Da chi fa del trasformismo uno strumento efficace per approfittare dalla buona fede e volontà delle persone?
Provo a lanciare per queste ragioni i 5 punti a mio avviso indispensabili per lo sviluppo e l’educazione di Potere al Popolo:
1) orizzonte e orizzontalismo.
2) comunic-azione
3) formazione
4) organizzazione
5) costituzione
1) ORIZZONTE E ORIZZONTALISMO
La nascita del nuovo soggetto politico ha bisogno innanzitutto la chiara identificazione e motivazione del suo esistere.
Dal momento che i soggetti organizzati, partito o movimenti, sono strumenti e non fine ultimo attraverso cui è possibile interagire con la realtà per generare un cambiamento della stessa, è fondamentale immaginare le motivazioni per cui il soggetto sia presente e si sviluppi sul territorio nazionale.
Una visione chiara e precisa, non figlia di mediazione politica o del soddisfacimento di un singolo punto di vista.
Per fare questo e costituire un modello organizzativo piramidale al contrario, è necessario che il processo abbia un modello che usi come strumento primo l’orizzontalità delle decisioni, la democratizzazione delle decisioni, considerando il territorio non come termine da usare in campagna elettorale ma come minimo comune denominatore di tutto il sistema.
Stabilire che le decisioni siano oggetto dei territori e che l’assemblea è la metodologia principe è il secondo passo da fare.
Attraverso l’assemblea è necessario identificare poi un coordinamento territoriale e i delegati atti a costituire i successivi referenti regionali e infine quelli nazionali.
Non deve essere ammesso alcuna forma di applicazione di “manuale cencelli”, dove i soggetti politici organizzati dovranno essere liberi di decidere il loro futuro senza essere influenzati o influenzare il percorso di costituzione dei referenti e del coordinamento.
Il coordinamento attuale dovrà essere garante del percorso e del rispetto dei valori che sono stati l’incipit di Potere al Popolo per poi concludere il proprio ruolo a nomina del coordinamento nazionale.
Serve una federazione dei territori e non di liste preesistenti.
2) COMUNIC-AZIONE
La necessità di istituire una piattaforma per integrare il sito internet e facilitare il processo codecisionale.
Prendere spunto ad esempio dal sistema realizzato da Diem25 in Italia o da esperienze europee più avanzate e introdurlo assieme a vere e proprie carpette digitali che raccolgano eventuali ulteriori informazioni sul dato argomento su cui esprimere un proprio voto.
L’importanza di utilizzare un linguaggio rinnovato sia dentro che fuori i mezzi di comunicazione virtuali al fine di essere sempre più comprensibili e facilitando il processo di alfabetizzazione digitale e politico delle persone.
Costruire una nuova visione egemonica diversa da quella in cui è stato innestato il nostro ciclo di vita all’interno delle società industrializzate, modificando i postulati, ossia il pensiero e la sua formazione, su cui si poggia il contesto di comunità.
3)FORMAZIONE
Non basta l’entusiasmo o l’organizzazione per costruire una nuova identità politica se non esiste la formazione.
Webinar, scuola di formazione nazionale, camp estivi con gruppi di lavoro dovrebbero essere l’abc per il miglioramento della conoscenza e coscienza dei rappresentanti del soggetto e i suoi iscritti.
Mettere nelle condizioni gli attivisti di comprendere le dinamiche sovranazionali e nazionali è fondamentale per interpretare e attivarsi nel proprio contesto locale. Entrambe le anime saranno fondamentali affinché il soggetto e la sua comunità possa accrescere in efficacia e trasdurlo in possibile consenso elettorale.
4)ORGANIZZAZIONE
Non solo all’interno di Potere al Popolo ma anche all’esterno è importante portare il messaggio politico.
Da tantissimi interventi è nata la necessità di ricostituire le Case del Popolo, luoghi fisici in cui i messaggi come mutualismo e solidarietà si concretizzano.
Mettere in pratica i principi enunciati in tante assemblee territoriali, rigenerare i legami con i bisogni delle persone abbandonando il mondo della teoria e dei trattati politici per puntare alla pratica della prossimità. Sportelli, Swap party, banchi di solidarietà, raccolta e redistribuzione di cibo, sono alcune delle formule da applicare sui territori considerando queste come atto politico e non come strumento sociale affidato ad associazioni del terzo settore. Perchè politico e sociale sono facce della stessa medaglia.
5)COSTITUZIONE
Il processo costituente non deve subire accelerazioni, non deve essere rallentato ma scandito in tempi definiti.
Non deve essere esclusivo, chiuso, subire la sindrome da padre costituente, non deve essere limitante ma aperto a chi contribuirà a lavorare a partire dalle assemblee territoriali.
Le battaglie come la Lip, la raccolta firme per modifica dell’Art 81 su pareggio di bilancio, le campagne nazionali su ambiente e lavoro sono il terreno su cui si devono incontrare tutti coloro che intendono impegnarsi e dar voce al soggetto politico.
C’è bisogno di immaginare, di sognare con entusiasmo una realtà nuova, diversa da quella in cui oggi ci troviamo.
Dobbiamo dare nuova forma al Mondo.