TAV: L’ECO MOSTRO DELLA (MALA)POLITICA.
INCONTRO CON NICOLETTA DOSIO
80 milioni al km per la linea Brescia-bivio di Vicenza (2,7 miliardi solo per la Verona Porta Vescovo-bivio di Vicenza): sono queste le cifre che ruotano in torno al progetto del Treno ad Alta Velocità; costi più che doppi di altri paesi europei. E sono risorse rubate a interventi sulle linee già esistenti, come messo in luce dal tragico incidente ferroviario di Pioltello. Troppo scarse sono le risorse per il trasporto pubblico locale che coinvolge milioni di pendolari, di studenti: treni spesso affollati e inadeguati.
Il TAV è una gigantesca montagna di speculazione, malaffare e autoritarismo contro il quale dalla Val Susa alla Brescia-Verona-Vicenza da decenni comitati, associazioni, forze politiche lottano per migliorare la vita dei più non per il lusso dei meno.
Il TAV serve solo a chi lo costruisce e rappresenta un modello sociale che va radicalmente cambiato. Avrà un impatto ambientale disastroso in regioni già in prima fila nel consumo di suolo, nella cementificazione e nella speculazione edilizia.
Diciamo No al TAV
Sì a investimenti in linee più sicure per lavoratori e pendolari