sabato 22 febbraio
ASSEMBLEA REGIONALE EMILIA-ROMAGNA
Bologna, Centro Sociale Villa Paradiso, via Emilia Levante 138
A fronte di una fase estremamente reazionaria, che vede un netto spostamento a destra del dibattito politico generale (le elezioni in ER l’hanno reso palese: un fascista contro un uomo di destra) e una normalizzazione sociale e del mondo del lavoro spaventosa, le assemblee della regione hanno deciso la via della sperimentazione, buttando il cuore oltre all’ostacolo e spingendosi oltre gli orizzonti del conosciuto. Questa è stata la genesi del nostro partecipare alle elezioni regionali dell’ER.
Il voto in ER è un momento per mettere una marcia in più nell’organizzazione, non abbiamo intenzione di fermarci, né nelle iniziative né sul piano politico generale.
Siamo consci dei nostri limiti, ma abbiamo acceso i riflettori sulle contraddizioni politiche del sistema e sugli effetti che si notano nei territori singoli. Ora dobbiamo puntare alla costruzione di un’organizzazione di militanti più che di iscritti.
Bisogna ragionare su cosa le elezioni comportano, sulle tempistiche a cui possiamo stare indietro, sui contenuti politici che riusciamo a far incidere.
L’analisi dei risultati ci dice che dove sei radicato incidi maggiormente, e questo cercare di “significare qualcosa” è una strada che noi siamo obbligati a seguire. La strutturazione organizzativa regionale dev’essere un aiuto al radicamento, un sistema di lavoro che vada in equilibrio con il lavoro (anche vertenziale) portato avanti dai territori.