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[Livorno] Lo scontro Onorato-Grimaldi tocca Livorno ma viene da lontano

“C’è una guerra, feroce, che si sta combattendo nei mari italiani. Un conflitto che rischia di lasciarsi dietro morti e feriti tra armatori, sindacati, marittimi, capitanerie di porto, Inps, ministero dei trasporti” così comincia un servizio de Il Tempo, quotidiano, quando ci si mette, ben informato, nel novembre del 2017. “E’ la guerra”, continua il quotidiano romano, “che l’armatore Onorato ha scatenato contro il collega Grimaldi”. Ora, non che a Livorno all’epoca non ci fosse consapevolezza della durezza dello scontro. Solo che oggi Livorno è, in modo conclamato, uno dei campi di battaglia di questa guerra. In questo scenario vanno viste, naturalmente, un po’ di cose. Globali, nazionali e locali. Del resto si parla di porti: se l’analisi è troppo globale rischia di essere generica, se è troppo locale rischia di avvitarsi nel racconto delle sole dinamiche di scontri di potere, tra personaggi e cordate, senza capirsi su cause e prospettive.

Ro-Ro, parliamo di prospettive

Nel settore Ro-Ro (sostanzialmente il trasporto via mare di differenti tipi di veicoli per molteplici usi, che a Livorno nel 2017 ha significativamente toccato +15 rispetto all’anno precedente) è fondamentale andare a vedere come si differenziano i luoghi di produzione. Perché le rotte, in questo settore, cambiano a seconda delle differenti località di produzione dell’industria manifatturiera.
L’analisi dei norvegesi di Wallenius Wilhemsen Logistics, basata su proiezioni 2017-22 e per adesso confermata, è qui sintetizzata in un grafico ed utile per capire molte cose.

Come si può notare, dal 1990 ad oggi i paesi manifatturieri, dell’80 per cento della produzione mondiale, sono passati da 5 a 12 con un notevole spostamento di ruoli e classifiche. Tra l’altro si noti come l’Italia, nel 1990, era al quinto posto per produzione manifatturiera globale mentre oggi è sotto il ventesimo. Ma il punto importante qui è notare come, ad una differenziazione delle fonti produttive globali corrisponda, nelle previsioni del quinquennio 2017-22 una buona crescita del mercato Ro-Ro. Si differenziano le fonti produttive, quindi le rotte, quindi aumentano traffici e mercati Ro-Ro.

L’analisi di Wallenius, dopo aver toccato le mutazioni del mercato dell’auto e del prezzo del petrolio arriva a una precisa conclusione. Ovvero

In poche parole: una fase di crescita del settore ro-ro fino al 2022 circa e poi comincia la fase di rischio del medio lungo-termine (i periodi in cui innovazioni tecnologiche, mutazioni di prodotto e di processo, cambiamenti nel settore energetico fanno sentire la loro forza). Insomma siamo nel momento in cui, se si pensa che si debba aggredire il mercato, si può fare battaglia. Ci sono risorse, crescita economica del settore, per ingrandirsi. Quindi ci si può posizionare non solo per guadagnare oggi ma per essere forti nell’immediato domani, quando gli sconvolgimenti di mercato saranno forti (in settori auto, energia, industria..). Insomma chi si ferma ha qualche anno di raccolti buoni davanti a sé ma dopo cominciano i problemi. Chi si attrezza per togliere quote di mercato ad altri oggi sarà piu’ forte nel difficile domani. Già ma quale è la posizione oggi di Grimaldi nel mercato globale ro-ro?

Qui Grimaldi è settimo a livello globale, come si vede. Niente male. In uno scenario che, come sostiene Wallenius, la porzione di mercato a disposizione dei big del settore si fa tanto più interessante quanto più continua la contrazione degli effettivi che compongono la flotta globale dei ro-ro. E, in questo scenario, cosa fa Onorato? Due cose che aiutano a capire il contesto.
La prima è quella di varare, la scorsa estate, quella che l’Ansa ha definito “la più grande ro-ro del Mediterraneo” (http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2018/08/02/trasporti-onorato-vara-la-piu-grande-ro-ro-del-mediterraneo_32ce916e-f9f6-4f57-93c3-2668de93e399.html). Una nave da “guerra” visto il contesto di posizionamento nel mercato di oggi e di domani. Al momento il ro-ro, dopo i primi rumor che lo volevano impiegato proprio nel Mediterraneo, è stato affittato per un suo uso nel nord Europa. Si tratta del primo di due esemplari. Proprio per entrare, con una strategia di differenziazione del prodotto, in mercati diversi. Guardando alla posizione globale di Grimaldi? Tutto questo, infatti, avviene mentre Grimaldi acquista sei ro-ro, in cantieri cinesi, e tre traghetti
(http://www.ship2shore.it/it/shipping/grimaldi-acquista-6-nuovi-ro-ro-3-traghetti-e-chiede-spazio-a-napoli_67390.htm). E mentre, sempre in Cina, Onorato, assieme a Grandi Navi Veloci commissiona 4 ro-pax per il 2021 (https://www.corrieremarittimo.it/cruise-ferries/onorato-gnv-maxi-commessa-cina-4-navi-ro-pax/).

Insomma, uno scenario in crescita, e di “riarmo”, nonostante sia proprio la contrazione delle flotte un elemento che produce profitti, almeno per i prossimi anni (vedremo quanto toccato dalle criticità globali sul piano economico-finanziario) dove questi due player nazionali si giocano le strategie di posizionamento.

Onorato vs Grimaldi

Lo scontro tra questi due grandi gruppi armatoriali è precedente alle questioni di posizionamento, su un mercato positivo a breve e difficoltoso a medio-lungo termine, individuabili attraverso un report come quello di Wallenius. Lo scontro, a metà anni ‘10, si è era acceso su quella che era stata la campagna, promossa da Onorato, sulla italianità degli equipaggi. In realtà,dietro la pubblicità “tricolore”, vi era la questione che l’applicazione degli sgravi fiscali e contributivi garantiti dal Registro Internazionale fosse riservata, o meno, solo alle navi che imbarcano esclusivamente marittimi italiani o comunitari. Un’ipotesi, quest’ultima, che avrebbe stravolto il fondamento stesso del Registro (cioè quello di riportare in Italia le società armatoriali delocalizzate all’estero) e secondo Confitarma (associazione di categoria controllata da Grimaldi) avrebbe innescato la fuga sotto altre bandiere comunitarie di 500 navi impegnate in traffici internazionali con conseguente perdita di 13.000 posti di lavoro. Come si vede lo scontro tra armatori coinvolge, come scritto da Tempo, compagnie, visione degli sgravi fiscali, legislazione sul lavoro, visione della localizzazione e della delocalizzazione delle imprese e, a cascata, enti locali, autorità portuali, regioni, governo. In questo caso la questione sulla italianità degli equipaggi, emersa appunto a metà degli anni ‘10, è un tema che riguarda costo del lavoro ed equilibrio tra localizzazione e delocalizzazione delle flotte. Temi strategici emersi in questo scontro già da allora. Lo scontro, quest’autunno, si riaccende sulle sovvenzioni statali a Tirrenia (Onorato) proprio quando Grimaldi festeggia un importante bilancio aziendale (http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2018/10/06/traghetti-sovvenzioni-statali-riaccende-scontro-grimaldi-onorato-5bFpN6DelryhrV0KOv9ZfJ/index.html). Inevitabilmente qui si riparla della italianità dei lavoratori, o meno, a bordo delle navi. Perché è una questione di sgravi fiscali, e di localizzazione e delocalizzazione delle flotte, quella che è emerge quando viene fuori l’italianità. E anche di qualcosa d’altro perché il Bond Moby, emesso dalla compagnia di Onorato in Lussemburgo, ha visto, a metà 2018, un crollo dopo il downgrade di Moody’s da B1 a B3 (livello speculativo, alto rischio insolvenza) . A preoccupare l’agenzia di rating sono stati i risultati 2017, il parere dei revisori dei conti sulla continuità aziendale e il possibile esito di alcuni contenziosi. Dice qualcosa sul perché la battaglia si fa aspra? Evoluzioni del mercato dei ro-ro, sovvenzioni statali, costo del lavoro, scontro nei porti e tra compagnie. Alla fine tutto tocca il grado più delicato del mondo economico: la finanza. E si deve vincere sul campo per vincere terreno dei conti (e viceversa).
E quando emerge fuori l’italianità, propagandata da Onorato in tempi comunque non sospetti, non può che spuntare Matteo Salvini. Ed ecco l’incontro: The Medi Telegraph, settembre 2018: “Onorato sta con Salvini” ( http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2018/09/17/onorato-sta-con-salvini-ecco-prove-chi-sta-emarginando-marittimi-italiani-XCeo1uvyNEYEO4km7TJZUO/index.html). Come abbiamo visto anche Grimaldi, poi, si è collocata con Salvini. Ogni grande armatore contende all’altro i “big” politici
Come questa guerra ha determinato le recenti vicende dello scalo della nostra città ? Quali prospettive per il futuro? Vedremo la prossima puntata della serie Tv. Ma intanto un passaggio: come abbiamo visto lo scontro tra Onorato e Grimaldi non è questione solo locale (si pensi anche alle contestazioni che Grimaldi fa a Onorato in Sardegna) ma investe anche istituzioni, parti sociali, organizzazione del lavoro etc. Come descritto dall’articolo del Tempo: è uno scontro che si abbatte un po’ su tutto.
Per le forze politiche livornesi, in campo per una difficile campagna elettorale, potrebbe essere un tema top. Potrebbe. Anche perché il rischio di perdita di posti di lavoro (almeno 300 secondo nostre fonti), e di una ulteriore deregolazione delle banchine, è concreto. Assieme a quello di una seria assenza dei poteri pubblici su questo terreno vitale per la città.

Potere al Popolo Livorno

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