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Potere al Popolo inizia la costruzione di una coalizione popolare verso le elezioni del 2023!

Approvato dagli iscritti il documento politico, cosa cambia

Due mesi di dibattito nelle 52 assemblee territoriali di Potere al Popolo, un’assemblea nazionale a Roma con 500 partecipanti, la stesura collettiva di un documento sottoposta al voto in piattaforma on line di migliaia di iscritte e iscritte: così Potere al Popolo ha scelto la sua linea verso le elezioni politiche del 2023. Numeri e pratiche che fotografano una forza politica viva, innovativa nel panorama italiano, davvero democratica, capace di guardare al futuro con fiducia, dopo due anni e mezzo trascorsi tra pandemia, guerra e crisi.
È stato così approvato ieri praticamente all’unanimità, il documento politico “Non siamo nati per resistere, siamo nati per vincere” che contiene al suo interno un’analisi della situazione mondiale, europea e italiana, alla luce della guerra in Ucraina e delle conseguenze sociali sul nostro paese. Ampi passaggi sono dedicati alla crisi della politica italiana e dei 5 Stelle in particolare, alla necessità di un’opposizione al Governo Draghi e alla costruzione di un’organizzazione sociale, radicata nei territori, che sappia coniugare pratiche mutualistiche, apertura di Case del Popolo, conflitto sociale, comunicazione innovativa e rappresentanza politica.
Ma è a un percorso unitario, che sappia mettere insieme forze sociali, sindacali, comitati ambientali, collettivi, associazioni e organizzazioni, che è dedicata tutta l’ultima parte del documento. Un percorso che faccia valere gli interessi popolari: pace, innanzitutto, difesa del mondo del lavoro e aumento dei salari, redistribuzione della ricchezza, casa, salute, scuola, ricerca e cultura, tutela dell’ambiente. Che sappia farlo collaborando insieme alle altre forze popolari a livello europeo e che sappia farlo partendo dalle lavoratrici e dai lavoratori ovunque collocati.

Ora si apre una partita difficile ma entusiasmante.

Non possiamo lasciare il nostro popolo all’astensione, alla disaffezione e alla sfiducia verso la politica. Non solo la guerra, ma anche la crisi climatica-ambientale, economica e sociale ci mostrano giorno dopo giorno quanto non si possa essere indifferenti e quanto ci sia bisogno ora più che mai di una politica seria, che affronti di petto i reali problemi. L’enorme risultato di Jean-Luc Mélenchon e di Nupes in Francia, la storica vittoria del Fronte Popolare di Gustavo Petro e di Francia Màrquez in Colombia, l’avanzata delle forze di sinistra in tutta l’America Latina e le insorgenze e i movimenti sociali in varie parti del mondo ci dicono che è possibile farla finita con questo sistema…
Davanti a tutto questo non possiamo non pensare che il tempo dei tatticismi, dei cartelli elettorali, dei piccoli aggiustamenti tipici della politica italiana sia finito. C’è bisogno di una visione più larga e di uno slancio più alto. Ringraziamo quindi tutte le iscritte e gli iscritti per aver partecipato a questo percorso democratico, per aver dimostrato ancora una volta la loro capacità di studiare, confrontarsi, ragionare insieme.
Ma li invitiamo subito a mobilitarsi per la giornata nazionale sul salario minimo di giovedì 23 giugno (QUI TUTTE LE PIAZZE) , per porre all’ordine del giorno della politica i nostri bisogni reali. Li invitiamo a continuare la campagna di adesione, a prendere contatto sui territori con chiunque sia coinvolgibile nel percorso di coalizione popolare, a sottoporre il documento ad altre realtà piccole e grandi per costruire ponti.
Potere al Popolo non è nato per resistere o per fare mera testimonianza, è nato per vincere, per ottenere un cambiamento reale!

Se vuoi sostenerci aderisci a Potere al Popolo! Bastano 5 minuti, puoi farlo online a questo link oppure contattare l’assemblea territoriale a te più vicina!

L’adesione è valida fino a dicembre 2022!


Qui sotto il dettaglio del voto:

  • Quesito 1. “Approvi il documento politico?”. Hanno votato 1.808 persone, 1.692 (il 93,6%) ha approvato, 108 si sono astenuti (6%), 8 persone (0,4%), hanno votato contro.
  • Quesito 2. Questione sindacale (“Il nostro ‘blocco sociale’ è definito dalla contraddizione fra capitale e lavoro”) hanno votato 1.869 persone: 1139 (61%) hanno sostenuto la Tesi A, 730 (39%) la Tesi B.
  • Quesito 3. Sull’Unione Europea (“L’Europa allo stallo”) hanno votato complessivamente 1.835 aderenti: la Tesi A ha raccolto 1107 preferenze (60%), la Tesi B 728 (40%).
In entrambi i casi, quindi, sono state approvate le Tesi A.
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